“If I were a Yu-Gi-Oh! card, which one would I be? Si j’étais une carte Yu-Gi-Oh!, quelle carte je serais ? @yugiohcardeu #YUGIOH” Un semplice post su instagram che però ha scatenato un polverone di quelli, per una volta, piacevoli. Sabato tre aprile infatti, con tanto di foto delle carte, Antoine Griezmann ha “svelato” al mondo la sua passione per Yu-Gi-Oh!, iniziando a far scricchiolare un po’ una delle tante pareti rimaste in piedi per quanto riguarda gli stereotipi intorno ai giochi di carte collezionabili. Quest’ultimi nel mondo del calcio, lo sport più potente d’Europa e che muove i capitali più importanti, è sempre stato infatti un po’ malvisto. Diversi giocatori tendono a nascondere questo tipo di passione, se le hanno, e allo stesso modo anche il lato videoludico solo ora sta assumendo l’importanza che merita grazie agli esport.
Griezmann lo conosciamo un pochino tutti. Nel mondo del calcio, a 30 anni, ha vinto un pochino tutto. Leggenda nella Real Sociedad, è diventato tra il 2014 e il 2019 uno dei calciatori più importanti della storia dell’Atletico Madrid, perdendo una finale di Champions League solo ai rigori contro gli eterni rivali del Real Madrid. Ora è al Barcellona, che per averlo in organico ha investito nel 2019 ben 120 milioni di euro (a proposito dei capitali). Nel 2018, con la Francia, Antoine ha vinto il Mondiale, sollevando la Coppa del Mondo. Insomma, non parliamo di Cristiano Ronaldo o Maradona, ma di un calciatore che comunque riveste una certa importanza nel mondo del pallone.
Griezmann e Yu-Gi-Oh!, un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per i giochi di carte
Ecco dunque che il fatto che sia stato proprio lui a “svelare le carte” può essere visto come un primissimo passo per iniziare a sfatare i tabù giochi di carte nel mondo del calcio dopo quello videogiochi. Non è che adesso il percorso si sia improvvisamente fatto semplice, ma per iniziare a far cadere certi stereotipi abbastanza sciocchi servono passi da persone importanti e Griezmann, come spiegato sopra, lo è. Chi vive nel mondo del calcio non necessariamente deve restare escluso da altre forme ludiche e speriamo che col tempo il messaggio passi per tutti. Godiamoci intanto questa piccola vittoria, sperando che anche in Italia qualche calciatore inizi ora a prendere coraggio, svelando le carte.
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