Petizione (?) per portare Yu-Gi-Oh! alle Olimpiadi!
Olimpiadi per Yu-Gi-Oh!, questa la nuova petizione lanciata sul web
Siamo nell’epoca delle petizioni che possiamo definire “particolari”, basti pensare, caso più recente, che i tifosi francesi hanno chiesto di rigiocare il match di Euro 2020 contro la Svizzera su basi…. abbastanza poco solide. Ecco perché, vista questa premessa, non fa strano che qualcuno abbia lanciato una raccolta firme per far diventare Yu-Gi-Oh! sport olimpico.
Le basi, come nel caso della petizione francese, sono abbastanza discutibili. Le varie motivazioni fanno pensare più a un simpatico tentativo goliardico, difficile credere che una cosa così possa essere presa sul serio. La notizia però sta comunque facendo il giro del web soprattutto nel giro dei giochi di carte collezionabili. Per quanto maldestro, magari questa iniziativa porterà a una riflessione sulla possibilità di dare maggior credito ai GCC, ancora abbastanza screditati dagli stereotipi.
Olimpiadi per Yu-Gi-Oh!
Riportiamo in calce il testo integrale e la traduzione della petizione. Se per caso voleste firmare (non costa nulla e la vostra credibilità non verrà comunque intaccata) potete cliccare qui.
It is an absolute injustice that the game of Yugioh: The Trading Card Game is not a legitimate sport in the Olympics. The playing of Yugioh requires dexterity (when drawing the cards), athleticism (when playing the cards), and endurance (when you’re in round 10 of a YCS).I now call on the International Olympic Committee to add Yugioh as an official Olympic sport to both mend this injustice and to apologize to Japan for making them go through with the 2020 Tokyo games.
È un’ingiustizia assoluta che il gioco di Yugioh: The Trading Card Game non sia uno sport legittimo alle Olimpiadi. Il gioco di Yugioh richiede destrezza (quando si pescano le carte), atletismo (quando si giocano le carte) e resistenza (quando sei nel round 10 di un YCS). Ora chiedo al Comitato Olimpico Internazionale di aggiungere Yugioh come sport olimpico ufficiale sia per riparare a questa ingiustizia sia per chiedere scusa al Giappone per averli fatti passare con i giochi di Tokyo del 2020.
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